La varietà Guānhuà 官話 o Mandarino | Kinmen Rising Project

La varietà Guānhuà 官話 o Mandarino

Il Guānhuà 官話 o Mandarino è una varietà della famiglia delle lingue cinesi, ed è parlato prevalentemente nel nord e nel sudovest della Cina,  da circa un miliardo di persone.

Dialetti del Mandarino e JinComprende una moltitudine di dialetti differenti e poiché è localizzato principalmente al nord, i Cinesi lo chiamano dialetto(i) del nord, Běifānghuà 北方 話. Il nome Mandarino deriva dal fatto che anticamente tale lingua era parlata dagli ufficiali dell'impero, i mandarini appunto, in quanto le capitali dei vari regni e le corti erano principalmente collocate nella parte settentrionale della Cina odierna. Per tale motivo il mandarino divenne la lingua franca dell'impero, cioè quella utilizzata ufficialmente per poter comunicare in territori molto distanti fra loro, nei quali le differenze linguistiche avrebbero altrimenti costituito un'insormontabile barriera. Basti pensare che nonostante si parli della medesima varietà linguistica, un dialetto del nord ed uno del sudovest sono solo parzialmente intellegibili, principalmente a causa della differenze nell'utilizzo dei toni, ma anche per per pronuncia, grammatica e vocaboli. La differenza non è comunque così ampia come quella esistente fra le diverse varietà del cinese. La diffusione del mandarino fu favorita anche dalla conformazione geografica delle regioni settentrionali, costituite da vaste pianure, in contrapposizione ai territori del sud, prevalentemente montuosi.
Il Guānhuà 官話, come spiegato in un precedente articolo, si evolse a partire dal Cinese Medio/Medievale 中古漢語/中古汉语 zhōnggǔhànyǔ, e nel corso dei secoli mutò coerentemente con la storia delle varie dinastie. Lo spostamento della capitale da Nanchino a Pechino per esempio (1421), comportò delle variazioni nella lingua ufficiale, che lentamente venne influenzata dal nuovo dialetto sino ai giorni nostri. Anche le origini, e le conseguenti differenze linguistiche, dei nuovi imperatori, suppongo (non posso affermarlo con certezza) abbiano modificato la parlata ufficiale, magari inserendovi qualche nuovo termine. Ciò benché ad oggi i forestierismi del cinese moderno siano relativamente pochi, ed ancor meno quelli derivati per esempio dalla lingua mongola o da quella mancese. Per esempio hútòng (衚衕/胡同), vicolo stretto, che deriva dal mongolo hottog, ovvero pozzo.
La varietà Guānhuà 官話 comprende il Mandarino standard o Cinese Standard, diversi dialetti regionali come quello dello Sìchuān 四川, del nordest, e di Héběi, ed il Dungan (хуэйзў йүян). The Language Atlas of China suddivide la varietà in 8 sottogruppi.
 

  • Nordest: parlato in Manciuria, tranne che nella penisola di Liáodōng 遼東半島. E' molto simile al mandarino standard.

  • Pechino: costituisce la base del cinese/mandarino standard. Parlato anche a Chéngdé 承德, Héběi 河北 e nello Xīnjiāng 新疆, a causa della forte immigrazione proveniente da queste zone.

  • Ji-Lu: il Ji è parlato nella provincia di Héběi, il Lu in quella di Shandong, esclusa la penisola di Jiaodong. Esso comprende i tre gruppi di dialetti Bǎo-Táng 保唐片, Shí-Jì 石济片, e Cāng-Huì 沧惠片. In questo gruppo viene compreso anche il dialetto di Tiānjīn 天津話. Vi sono differenze lessicali e di tono tra Ji-Lu e mandarino standard.

  • Jiao-Liao: è il dialetto delle penisole di Shāndōng 山東 e Liáodōng 遼東半島, più vicino a quello di Pechino che non al Ji-Lu.

  • Zhongyuan: parlato nelle province di Hénán 河南, nella valle del Fiume Giallo, nel sud dello Xīnjiāng 新疆 e nella parte centrale dello Shǎnxī 陕西. E' parzialmente intellegibile col dialetto di Pechino. Del gruppo fa parte anche il Dungano 東干語 Dōnggānyǔ, parlato in Kazakistan e Kirghizistan dai discendenti Huí 回 (talvolta chiamati Dungani), di religione islamica ma fisicamente piuttosto simili all'etnia Han dominante. Tale popolo fuggì in queste zone alla fine del 1800, a seguito del fallimento della rivolta degli Huí. Il dialetto Dungano fa uso dell'alfabeto cirillico.

  • Lan-Yin: parlato nella provincia del Gānsù 甘肅, nella regione autonoma di Níngxià 宁夏 e nel settentrione dello Xīnjiāng 新疆.

  • Jiang-Huai / Xia-Jiang: è il dialetto di Jiāngsū 江苏 e Ānhuī 安徽, della riva settentrionale dello Yangtze, ma anche nella provincia di Jiāngxī 江西, presso Jiǔjiāng 九江. La mutua comprensione col dialetto di Pechino è limitata, anche a causa della contaminazione della varietà cinese Wu

  • Sudovest: dialetti parlati nello Húběi 湖北, Sìchuān 四川, Gùizhōu 贵州, Yúnnán 云南, più alcune aree mandarinofone dello Húnán 湖南, Guǎngxī 廣西 e sud dello Shǎnxī 陕西. Anche in questo caso l'intelligibilità col dialetto della capitale non è elevata, e varia anche a seconda del sottogruppo di dialetti, con differenti tonalità e lessico.

Suddivisioni amministrative della Cina
Fonti: www.wikipedia.org, www.omniglot.com, altri

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