Combat villages - 戰斗村 | Kinmen Rising Project

Combat villages - 戰斗村

flickr-7803042648.jpgIl sottosuolo di 金門 - Kinmen - JīnMén - Quemoy è stato rimodellato in modo pesante nel corso dei decenni scorsi per far fronte alle esigenze difensive. Accanto ai tunnel ed ai bunker occupati dall'esercito, ve ne sono anche alcuni destinati alla popolazione civile. Essi venivano sia utilizzati come rifugio, soprattutto in occasione dei frequenti bombardamenti, che come baluardo difensivo in caso di invasione. Dopo la battaglia di Gǔníngtóu - 古寧頭之役, nel 1950 nacque il Kinmen Administrative Office, con il compito di coordinare le azioni di militari e civili a difesa dell'arcipelago. flickr-7803042106.jpgAll'epoca, la popolazione maschile lì residente non era sottoposta agli obblighi di leva, tuttavia veniva inquadrata all'interno di unità di difesa locali, con compiti di pubblica sicurezza e supporto alle truppe combattenti. flickr-8376133047.jpgDa allora, sino all'abolizione della legge marziale nel 1992, gli uomini, benché non schierati in prima linea, assolsero molti dei compiti generalmete deputati al personale militare, senza però poter godere dei loro stessi benefici (salario, licenze, ecc.). Tuttavia non era la sola popolazione maschile abile ad essere interessata alla difesa: anche donne, bambini ed anziani dovevano contribuire secondo le loro possibilità. Pertanto essi venivano inquadrati in squadre di missione, squadre di guarnigione, squadre di servizio, scout, squadre di evaquazione; inoltre il personale normalmente impiegato in scuole, fabbriche, associazioni di vario genere, veniva incluso nella squadra del personale combattente. flickr-16466924509.jpgUn'organizzazione meticolosa, ferrea, che richiedeva la partecipazione puntuale ad esercitazioni e manovre. Non è dunque errato affermare che l'intera popolazione fu arruolata e coinvolta nella difesa del territorio, effettuando anche missioni pericolose, e fornendo il proprio tributo di sangue.

Nel 1968, 10 anni dopo la battaglia d'artiglieria del 23 agosto 1958, iniziarono a rincorrersi voci di un possibile nuovo tentativo d'invasione da parte dell'esercito della Cina Popolare. L'allora presidente della Cina Nazionalista, Chiang Kai Shek diede disposizione affinché ogni villaggio, ogni agglomerato di edifici fosse trasformato in unità di combattimento, i cossiddetti combat village - 戰斗村. Secondo tale visione, ogni villaggio doveva essere fortificato secondo una precisa strategia e dettamami funzionali alla difesa, con gli abitanti organizzati in unità con compiti specifici, e rifugi sotterranei per la popolazione. Ogni villaggio doveva divenire una fortezza, ed i suoi abitanti avrebbero dovuto combattere per difenderla.

flickr-28945725848.jpgflickr-41917786245.jpgSi può discutere sull'opportunità di trasformare contadini e pescatori in soldati, gente che in vita propria non aveva mai imbracciato un fucile, né tantomeno ucciso qualcuno, quale resistenza avrebbe potuto offrire contro un nemico addestrato e bene armato? Per fortuna, non lo sapremo mai. Ad ogni modo i piani del leader di Taiwan vennero attuati meticolosamente, ed il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti, oltre che sotto terra... villaggi protetti ancora oggi da mura, bunker agli angoli delle strade, rifugi sotterranei vicino a case e scuole, ed una ragnatela di tunnel che scorrono al di sotto delle aree urbane.
L'operazione coinvolse anche l'arcipelago delle isole Matsu. A Kinmen all'epoca furono censiti 155 villaggi, che furono organizzati in 73 combat village - 戰斗村; questi ultimi vennero inquadrati come vere e proprie unità combattenti all'interno dell'organigramma difensivo, suddivise a seconda dei compiti, e dipendenti in ultima istanza dalle autorità militari. In altre parole, in caso di conflitto, avrebbero potuto ricevere ordini direttamente dall'esercito.
flickr-8199831042.jpgflickr-8199832580.jpgA partire dal 1976, 15 di tali villaggi vennero ulteriormente potenziati, partendo dalle casematte già esistenti. Esse vennero messe in comunicazione mediante tunnel sotterranei, i più grandi dei quali dotati di strutture di supporto come rifugi, armerie, infermierie, centro di comando ed altro. flickr-38395620194.jpgI tunnel di difesa civili ne sono l'esempio. La loro costruzione permise di aumentare drasticamente le capacità difensive degli agglomerati urbani; la doppia funzinalità delle strutture si può osservare chiaramente nella dicotomia casamatta - tunnel. Possiamo osservare tre forme basilari di tale struttura. La prima è detta a struttura piatta, con la casamatta in posizione avanzata per poter sparare e la parte posteriore utilizzata come rifugio. La seconda tipologia, detta "a gradoni", la casamatta per il combattimento si trova ad un livello più elevato rispetto al rifugio che si raggiunge tramite una scalinata. Il terzo tipo prevede invece due piani: quello superiore con la casamatta e quello inferiore con funzione di rifugio. Spesso lo stesso tunnel presenta più vie d'accesso, magari costruite in epoche successive al ramo principale, in maniera tale da permettere un più rapido accesso.

flickr-30950007200.jpgI tunnel di difesa civili sono 12:
1.金城坑道   7.汶沙里坑道
2.賢厝坑道   8.陽宅坑道
3.安岐坑道   9.內洋坑道
4.盤山坑道 10.成功坑道
5.瓊林坑道 11.昔果山坑道
6.斗門坑道 12.后湖坑道

Accanto ai tunnel principali, ne esistono altri più piccoli annessi ad edifici pubblici, come le scuole, privi di postazioni difensive, che servivano solamente a proteggere in caso di bombardamenti, ed altri nei pressi di abitazioni più isolate rispetto ai villaggi principali. Attualmente solo alcuni dei tunnel di difesa civile sono aperti al pubblico.

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