L’origine dell’architettura tradizionale cinese delle abitazioni costruite intorno ad un cortile interno, è da ricercarsi nel nord della Cina. In Cina come a Kinmen le abitazioni cosiddette tradizionali, presentano planimetrie ricorrenti. Benché a Kinmen esistano case senza cortile interno (più o meno fisicamente delimitato), gli antichi clan familiari provenienti dalla Cina continentale, anche dal nord, importarono quel modo di edificare intorno ad uno spazio aperto che ancora oggi rende Kinmen una perla architettonica, insieme a tutte quelle caratteristiche come le decorazioni di pareti, finestre, tetti, che nell’insieme costituiscono il misterioso stile architettonico del Fujian. Tale conformazione planimetrica permetteva di mantenere il fresco in estate ed il caldo in inverno, grazie all’orientamento nord – sud e ad una sapiente organizzazione degli spazi interni, governata da meticolose regole della tradizione. Genericamente, gli insediamenti tradizionali cinesi che mostrano un dato stile architettonico (non necessariamente quello oggetto di questo articolo) vengono chiamati in lingua inglese “vernacular dwellings“. Tipicamente regioni (e climi) diversi hanno portato a stili architettonici diversi, benché molti elementi, come i famosi tetti a coda di rondine, siano ricorrenti in più regioni.
A Kinmen le abitazioni comuni non occupano grandissimi spazi, anche perché i campi da coltivare sono fondamentali per la popolazione.
Una breve premessa: i termini 護龍 – Hùlóng (Fujian) e 櫸頭 – jǔtóu (Kinmen) dovrebbero (il condizionale è d’obbligo, vista la complessità della traduzione) essere equivalenti, ed indicare un ambiente chiuso (quindi non un semplice porticato) e continuo, perpendicolare all’edificio principale dell’abitazione e ad esso fisicamente collegato, a cui si accede però dal cortile, dotato o meno di tetto a spiovente con tegole, in quanto potrebbe anche essere piatto a formare una sorta di terrazza, talvolta delimitata all’esterno da una bassa balaustra. Chiamandolo ambiente chiuso, intendo che è formato da 4 pareti al cui interno si trovano una o più stanze o vani. Non ho alcun riscontro certo in merito, tuttavia vorrei speculare che pur trattandosi fondamentalmente della stessa cosa, il termine 櫸頭 – jǔtóu potrebbe forse essere più propriamente utilizzato in riferimento al numero di elementi (vani) consecutivi lungo lo stesso asse nord – sud, cioè lungo le ali destra e sinistra; tale caratteristica, insieme al numero di “hall” / complessi orizzontali di vani come il 三間屋 – Sānjiānwū (leggi più avanti) e cortili interni, disposti invece in direzione ovest – est, permette un’ulteriore complessa classificazione delle costruzioni, descritta però in un altro articolo di questo sito.
Le tipologie di base sono quattro, come si può vedere nell’immagine a fianco.
一條龍 – yītiáolóng: letteralmente unico drago (ala), si intende unica fila, unica riga:
La forma è quella del carattere “一”, uno, con solo il corpo principale e nessun drago di guardia sinistro e destro, che è la forma base. Abbiamo un’unica fila, con un vano più grande al centro col tempio di famiglia e per ricevere gli ospiti e due più piccole ai lati, una per il capofamiglia e consorte a sinistra, e quella a destra, che può essere suddivisa in due, per figli piccoli o altro: si tratta di una soluzione ottimale per famiglie poco numerose, con tre ambienti. Tuttavia questa soluzione abitativa poteva essere ampliata a 5 vani o più; si poteva arrivare addirittura a nove, una soluzione adottata in certe zone montuose della Cina, ove non c’era spazio davanti per costruire le ali, i draghi protettori.
轆轤把(o 單伸手)- Lùlú bǎ (oppure dān shēnshǒu) Mano singola:
La forma è a forma di L, come un bilanciere usato per attingere l’acqua, quindi è anche chiamata maniglia del verricello. È un modello di costruzione che presenta un’ala o drago protettore (護龍 – Hùlóng), soltanto da un lato, davanti al gruppo principale di stanze, perpendicolare. In questo particolare caso, le persone nel Fujian meridionale chiamano il drago protettore mano tesa, mentre gli Hakka la chiamano “casa orizzontale”. Di solito è chiamata casa orizzontale. L’aggiunta inizia da sinistra, ma a volte viene decisa anche in base all’entroterra. Non è molto comune, a Kinmen non mi pare ne esistano.
三合院 – Sānhéyuàn:
Ha la forma di “ㄇ”, con draghi protettori (ali) costruiti sui lati sinistro e destro del corpo principale, che insieme circondano un cortile interno. Alcuni hanno davanti un muro con porta o una portineria che congiunge le ali e permette di delimitare l’ambiente interno dall’esterno; è la forma più comune, soprattutto a Kinmen dove il muro non era solo questione di privacy, ma anche un ostacolo nei confronti delle intrusioni di pirati ed invasori. 三合院 – Sānhéyuàn, letteralmente “edificio a tre combinazioni”, ha dunque una pianta quadrata o rettangolare. Una caratteristica che crea confusione, è la chiusura o meno del cortile interno: quando esso è liberamente accessibile, non vi è dubbio alcuno che si tratti di una casa di tipo 三合院 – Sānhéyuàn. Tuttavia, quando vi è un muro con portone, o addirittura una nuova casetta che congiunge le due ali a delimitare lo spazio interno, le cose si complicano. Abitazione a tre lati o a quattro? La logica occidentale suggerirebbe l’ultima soluzione. Eppure, da quanto ho compreso, non è così! Come vedremo più avanti, per definire una casa a quattro lati le caratteristiche devono essere altre. Per il momento limitiamoci a notare che se anche all’entrata si trova una casetta orizzontale a delimitare il cortile, oppure un semplice muro, si tratta ancora di 三合院 – Sānhéyuàn. L’eventuale casetta all’entrata viene denominata 廂房 – XiāngFáng, ovvero semplicemente ala, stanza laterale, proprio come la denominazione generica delle ali orientali ed occidentali. In pratica 廂房 – XiāngFáng è il termine mandarino generico di stanza, vano delle abitazioni tradizionali, ed equivale al termine Hokkien di 護龍 – Hùlóng, drago protettore, soltanto che quest’ultimo viene utilizzato esclusivamente per le ali orientali ed occidentali.
[inserire fotografie esempio con cortile aperto e chiuso]
Tradizionalmente, l’edificio principale o 正廳 – Zhēngtīng si trova a nord, ospita il tempio della famiglia e vi si ricevono gli ospiti. Ai suoi lati si trovano 2 camere da letto. L’insieme viene chiamato 三間屋 – Sānjiānwū, ovvero “3 stanze” che altro non è se non la forma composta di abitazione più semplice, descritta all’inizio di questo articolo. Altre camere da letto, cucine, eventualmente servizi igienici (che di solito erano esterni), magazzini erano invece dislocati nelle ali laterali, chiamate come detto 護龍 – Hùlóng, i “draghi protettori”. A tal proposito a Taiwan, come a Kinmen e probabilmente nel Fujian, l’ala sinistra viene denominata drago, mentre quella destra è la tigre. Anticamente il drago era destinato al figlio maggiore ed alla sua famiglia, quella sinistra al minore. La lunghezza delle ali varia a seconda delle esigenze. Da notare che l’ala del figlio maggiore dovrebbe essere più alta dell’altra; tale particolare è però difficile da notare, parliamo di centimetri. Analogamente la stanza più a nord è più alta rispetto alle ali, ed il pavimento è più alto rispetto al cortile interno. Ciò vale anche per le costruzioni a pianta più sviluppata.
Quella della 三合院 – Sānhéyuàn è una delle strutture di base delle abitazioni private: se la famiglia era numerosa, abbiente, con concubine, servitù, ecc, ovviamente andava ingrandita, ed ecco dunque che venivano aggiunti nuovi moduli, sempre connessi al resto dell’abitazione. Ciò permette di ammirare una moltitudine di variazioni sul tema, che viene ulteriormente amplificata nelle piante più complesse, come vedremo successivamente.
Una prima possibilità per aggiungere spazio all’abitazione era quella di allungare le ali; un’altra era quella di aggiungerne di nuove, parallele a quelle originali. In quest’ultimo caso avremmo avuto le ali interne e poi quelle esterne. Prima si aggiungeva l’ala di sinistra e poi quella di destra, ricavando così i 內護 – Nèihù, o “Protettori interni” prima, e poi la nuova coppia 外護 – Wàihù, o “Protettori esterni”. Pur cercando sempre la simmetria, essendo il figlio maggiore l’erede, la sua ala poteva essere più lunga, anche uguale, ma mai più corta di quella del fratello minore.
Sulla struttura di base ad ㄇ si possono ricavare variazioni sia in ampiezza / lunghezza che in altezza, aggiungendo dei piani; quest’ultimo fenomeno oggi è forse più osservabile nei fabbricati totalmente ristrutturati di Kinmen che non nelle vecchie case; nei tempi antichi lo sviluppo in altezza non sempre si rivelava una caratteristica apprezzata: si diventava più visibili, e si poteva rompere l’armonia d’insieme della costruzione. Tant’è che come vedremo spesso si preferiva costruire un altro “stanzone” dietro al vano dedicato agli antenati ed eventualmente alzarlo. Riguardo la modifica delle ali, a Kinmen (e probabilmente anche nel Fujian) i proprietari seguivano una vera e propria procedura o best practice come diremmo oggi, per assecondare le proprie esigenze di spazio secondo le regole della tradizione (https://www.buddha-arch.com/kim/).
四合院 – Sìhéyuàn:
A pianta rettangolare o quadrata, questa tipologia altro non è che una struttura a quattro lati che circondano un cortile interno. La differenza rispetto a 三合院 – Sānhéyuàn è il lato dell’entrata, che qui è sempre chiuso. Inoltre il lato dove si trova l’ingresso principale dovrebbe (anche qui utilizzo il condizionale) essere costituito non da un semplice muro, bensì da veri e propri vani, più eventualmente una parte di muro singolo su cui si ricava la porta.
Si tratta di una forma piuttosto ricorrente dell’architettura tradizionale cinese ed anche a Kinmen ne troviamo diversi esempi. È la struttura basilare anche di templi, mausolei, palazzi di pregio e monasteri, oltre che di classiche abitazioni private. Dunque un cortile interno rettangolare circondato dai quattro lati da stanze. Come per la forma 三合院 – Sānhéyuàn, anche per 四合院 – Sìhéyuàn e le ulteriori forme tradizionali di edifici, la disposizione dello stabile e dei suoi ambienti erano, e sono ancora, regolati dalla geomanzia del Feng shui ed all’etica del Confucianesimo. A Kinmen ciò si può osservare distintamente nei villaggi tradizionali, anche se vi sono delle eccezioni. L’immagine riportata da Wikipedia che ho modificato aggiungendo in rosso il significato delle parole, è un prezioso aiuto per comprendere la struttura dell’abitazione e la suddivisione degli spazi; va ricordato però che non tutte le 四合院 – Sìhéyuàn sono esattamente come quella raffigurata. Comunque la 正房 – Zhèngfáng, o “Casa principale” (房=casa), che abbiamo già visto per 三合院 – Sānhéyuàn, di misura standard quanto un intercolunnio (間 – Jian), si trova a nord.
Spesso questo tipo di abitazione presenta piccoli ambienti aggiuntivi agli angoli, oppure piccoli cortili interni e passaggi. In tal senso, visitando le case in stile fujianese di Kinmen avete di che sbizzarrirvi.
Nei disegni potete vedere alcuni esempi della planimetria di un casa 四合院 – Sìhéyuàn; gli elementi fondamentali sono gli stessi, ma potete notare alcune variazioni. Ciò che permette di discernere una casa tradizionale a quattro lati da una a tre, come abbiamo visto non è la chiusura dell’ingresso sul lato a sud, bensì la presenza oltre quel muro, di un cortile e del succitato elemento 倒座房 – DàoZuòFáng, ovvero la “South Hall” o “casa di fronte”.