Bādálóuzǐ - 八達樓子 & battaglia di Difesa della Grande Muraglia - 長城抗戰 | Kinmen Rising Project

Bādálóuzǐ - 八達樓子 & battaglia di Difesa della Grande Muraglia - 長城抗戰

La sensazione che si ha andando in giro per Lièyǔ - 烈嶼, è che la memoria della guerra e dei suoi tristi eventi sia ancora più radicata che non a Jīnmén Maggiore 大金門. Sembra che ogni angolo dell'isola si avverta il ricordo della sofferenza e delle atrocità delle battaglie, ma anche la grande dignità di un popolo che ha saputo affrontare le avversità, sopportare il dolore e trovare la forza per ricominciare. flickr-13918750967.jpgPer questo motivo a Lièyǔ - 烈嶼 i luoghi dedicati al ricordo della guerra, assumono una connotazione particolare, al limite del misticismo, nonostante a Jīnmén Maggiore 大金門 possiamo contare su musei con maggiori reperti e dotazioni.
Il primo esempio lo possiamo ottenere visitando la cosiddetta Bada Tower. Raggiungiamo Jiǔjīng (九井) Road, e percorriamo questa strada in direzione del centro dell'isola. All'incrocio con Bàqīng (八青) Road troviamo una rotonda, al cui centro si trova la torre in questione, Bādálóuzǐ - 八達樓子, dinnanzi al villaggio di  Xizhai. Si tratta di una torre merlata a forma di quadrilatero, con in cima le statue in bronzo di sette soldati intenti a sparare e gettare bombe a mano. Su di una parete, un'iscrizione in cinese narra la vicenda di sette coraggiosi soldati.

 

Battaglia di Difesa della Grande Muraglia - Chángchéng Kàngzhàn - 長城抗戰

Occupazione giapponese della Cina nel 1940. 日本1940年佇中國占的所在(粉紅色)Licenza: Pubblico Dominio Source: www.dean.usma.edu

 

 

Il riferimento è ad un episodio antecedente la seconda guerra sino - giapponese, la quale iniziò ufficialmente nel 1937. In seguito al primo conflitto sino - giapponese, le truppe nipponiche si erano insediate stabilmente in Corea che era divenuto un protettorato (come Taiwan). A partire dal 1931 occorsero una serie di schermaglie fra Cinesi e Giapponesi, provocate da questi ultimi, e che sono note col nome di "incidenti". Tali eventi furono utilizzati di volta in volta dal paese del Sol Levante per attaccare nuovamente la Cina e penetrare più in profondità nei suoi territori.

 In seguito alla rivolta del 1901 dei contadini cinesi chiamati Boxer, il Giappone aveva ottenuto il diritto di occupare alcune posizioni nel nord est, in Manciuria, a ridosso del confine con la Cina, e presidiarle con delle guarnigioni fisse. Dal 1932 in Manciuria si era poi instaurato il governo fantoccio del Manciukuo, con a capo l'ultimo imperatore Qing Puyi, manovrato dal Giappone. Il cosiddetto "incidente di Mukden", il 18 settembre 1931, fu la causa che permise al Giappone di occupare la Manciuria.
 La grande Muraglia Cinese. By Maximilian Dörrbecker for Wikimedia, license CC Attribution-Share Alike 2.5 Generic
La Testa del Vecchio Drago, la fine est della Grande Muraglia dove essa incontra il mare vicino a Shanhaiguan. By Bertrouf for Wikimedia, license CC 3.0 unportedUna delle succitate guarnigioni, costituita da circa 200 uomini, era installata a Shanhaiguan, località affacciata sul Mar Giallo del nord, ed il 1 gennaio 1933 il suo comandante causò una sorta di "incidente", facendo esplodere delle granate ed accusando i Cinesi. Egli domandò quindi 626th Reggimento dell'Armata del Nordest che presidiava le posizioni lì intorno di ritirarsi. Il rifiuto causò l'attacco giapponese ed il conseguente ritiro con ingenti perdite da parte dei Cinesi delle posizioni occupate.
Successivamente l'attenzione si spostò verso la regione di Rehe (Jehol), dai Giapponesi ritenuta storicamente parte integrante della Manciuria. La conquista portò l'esercito nipponico a ridosso della parte nord orientale della Grande Muraglia, come si può vedere nelle mappe.
E' a questo punto, nei primi mesi del 1933, che inizia la battaglia nota col nome di Difesa della Grande Muraglia - Chángchéng Kàngzhàn - 長城抗戰, che fa parte della cosiddetta Campagna della Mongolia Interna. Essa originò dal confine orientale del ramo principale della Grande Muraglia, quello costruito nel corso della Dinastia Ming, presso Shānhǎi Guān - 山海關 nell'odierna provincia dello Hebei, circa 300 chilometri ad est di Pechino. Notate che il passo Shānhǎi è noto anche con altri nomi.

Zona del passo di Gǔběikǒu 古北口
Mappa tratta da Google Maps ed utilizzabile secondo Termini aggiuntivi


Mappa dell'epoca della Grande Muraglia nella zona di Gǔběikǒu - 古北口长城. Leggere da destra a sinistra.Source: news.chinaiiss.com.jpgOrbene, nel corso di una di queste battaglie, presso il passo Gǔběikǒu 古北口, crocevia per raggiungere Pechino dal nord, un manipolo di 7 soldati cinesi arroccati su di un avamposto sulla Grande Muraglia, chiamato Màoérshān /  Màoshān (帽儿山 / 帽山), riuscì a tenere la postazione per cinque giorni contro le soverchianti forze nemiche (20.000 uomini, facendo credere al nemico di essere in numero assai maggiore. Perse le comunicazioni col comando di divisione, essi difesero la postazione, uccidendo, secondo alcune stime, più di 150 soldati giapponesi e ferendone 200, armati solo di una mitragliatrice, fucili, bombe a mano, ed infine baionette ed anche pietre! Le truppe gipponesi entrano a Gǔbéikǒu. 日军进入古北口 Public Domain ImageFinirono coll'essere sopraffatti nel sesto giorno; i Giapponesi dovettero ricorrere ad un attacco congiunto di aerei bombardieri, artiglieria e fanteria per aver ragione degli indomiti militi. Nel corso di questo attacco, tre di essi furono uccisi ed un quarto ferito gravemente. Quest'ultimo, ormai privo di gambe, si fece consegnare dal comandante una mitragliatrice per continuare a sparare al nemico, sino alla morte. Giapponesi entrano a Gǔbéikǒu. 日军进入古北口. Public Domain Image (despite the reference at the bottom)I tre superstiti continuarono a spostarsi da un punto all'altro della postazione sparando gli ultimi colpi. Una volta terminate le munizioni, iniziarono a lanciare massi dall'altro. Terminate anche le pietre, si lanciarono in un ultimo eroico assalto alla baionetta, rimanendo uccisi. Il comandante giapponese, una volta giunto sul posto, rimase assai meravigliato nel constatare quanto accaduto. Fece ricomporre il corpo del soldato mutilato, e seppellì i cadaveri dei sette, onorandoli di una stele commemorativa con la scritta "Sette impavidi cinesi" - 七勇士. La strenua difesa dell'avamposto da parte di quei soldati permise ai commilitoni di ritirarsi.
 Secondo la mia personale ricostruzione, i sette erano inquadrati nel 145° reggimento agli ordini del generale Liú Yùzhāng (劉玉章), facente parte dela 25a divisione comandata dal generale Guān Línzhǐ (關麟徵). Quest'ultima faceva parte della 17a armata in seno all'8° raggruppamento d'armata, agli ordini del comandante in capo Yang Jie, da cui dipendeva tutta la zona del passo di Gǔběikǒu 古北口.

Dal satellite il tratto della Grande Muraglia. In verde la porzione di Gǔběikǒu 古北口, interrotta dal fiume.

Un resoconto della feroce battaglia, scritto però in cinese (中文), è disponibile a questo indirizzo: 血战古北口:中国七勇士歼灭上百鬼子 壮烈殉国
Ampio resoconto dal punto di vista cinese, della seconda guerra sino giapponese, scritto in inglese: la battaglia di Difesa della Grande Muraglia è narrata a partire da qui. Sulla stessa pagina trovate anche numerose fotografie dell'epoca e video.
Un file pdf in inglese dove vengono narrate le stesse vicende belliche.
Vecchie immagini dal sito del villaggio di Gubeikou
Immagini della zona dai primi anni del '900.


Mappa topografica della zona di Gubeikou. Click per ingrandire.

Vecchia mappa topografica della zona. Click per ingrandire. Gǔběikǒu 古北口 / Ku-pei-k'ou si trova fra NL1 e NL2 (cercate il nome in cinese che è in scritto in rosso e con caratteri più grandi)


Alcuni commilitoni, rifugiatisi a Lièyǔ - 烈嶼 dopo la disfatta del Kuomitang nella guerra civile contro i Comunisti di Mao, eressero la Bādálóuzǐ - 八達樓子 nel 1965: in un periodo duro come quello, il monumento era inteso a fortificare lo spirito di sacrificio, la coesione ed il coraggio, fungere da esempio per soldati e civili dell'arcipelago. Oggi però appare più che altro come un sempiterno simbolo di fedeltà, onore, e sacrificio, ma anche un monito per le future generazioni, affinché vigilino sulla pace.

flickr-13918795310.jpgLa torre ricorda i torrioni della Grande Muraglia ed è costituita da due piani, collegati da una scala a chiocciola. Presenta una porta ad arco ad ogni lato. Tali aperture sono denominate Shanhai Guan (passo), Gubeikou, Xifengkou, and Jiumenkou, e corrispondono alle quattro principali roccaforti, situate sugli omonimo passi montani, della Grande Muraglia. I torrioni difensivi sorgevano quasi sempre sulla sommità dei rilievi, in modo tale da poter sufruire di un evidente vantaggio bellico. La Grande Muraglia univa queste postazioni, correndo sovente lungo la cresta delle montagne. La conquista di quelle torri diveniva presupposto indispensabile per poter far proseguire l'esercito invasore, soprattutto quando esse si trovavano sulla sommità dei passi, a presidio delle sottostanti vallate. Molti di questi passi furono teatro di sanguinose battaglie, da Yiyuankou a Jielingkou, da Yumen a Jiayu, da Yanmenguan a Xifengkuo e Gubeikou. Bādálóuzǐ - 八達樓子 rappresenta una peculiarità nel panorama dei monumenti e delle costruzioni militari del secolo scorso a 金門 - Kinmen - JīnMén - Quemoy. Infatti, almeno per quanto ne so io, se escludiamo i templi dedicati a personaggi storici (generali, presidenti, ecc), esso è l'unico che non riguardi la guerra civile fra Comunisti e Nazionalisti. Credo di poter dire che esso lasci trasparire un forte legame delle genti che qui si trasferirono con la Cina continentale e con la sua storia, al di là delle possibili interpretazioni ed implicazioni di carattere politico.

7 Men Army: locandina del film, i diritti d'autore sono del creatore. Utilizzato secondo "fair use" in quanto non sostituibile ed a bassa risoluzioneNel 1976 è stato prodotto un film tratto dalla vicenda dei sette eroi, chiamato "7 Men Army". Il titolo originale è "Ba dao lou zi". La versione che ho linkato, l'unica trovata, è in cinese mandarino senza sottotitoli. Vi avverto, è fatto male, trasformato in una pellicola di kung fu, con scene che rasentano il ridicolo, anche per gli amanti del genere. Non è un film propriamente storico, sembra quasi una parodia, non fosse per la tragicità degli eventi raccontati. Persino l'enfasi patriottica che in qualche punto tenta di emergere non fa altro che provocare sorrisi. Siete avvisati. Personalmente rimango un po' sorpreso nel constatare che la vicenda non sia stata "sfruttata" meglio dal punto di vista cinematografico, soprattutto dal lato di Pechino.
 

Fonti:

Wikipedia
www.republicanchina.org
vari blog cinesi

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