Architettura tradizionale cinese a Kinmen - 金門的中國傳統建築 | Kinmen Rising Project

Architettura tradizionale cinese a Kinmen - 金門的中國傳統建築

L'architettura civile tradizionale della Cina meriterebbe un trattato lungo diversi tomi. Noi siamo abituati a pensare a pagode e padiglioni, tuttavia esistono diversi tipi di edifici e di elementi architettonici. Essi inoltre differiscono per stile e materiali. Lungi da me l'idea di esporre un trattato in merito (anche perché mi manca la competenza), in questo articolo vorrei limitarmi a presentare alcuni elementi caratteristici, portando ad esempio costruzioni presenti a 金門 - Kinmen - JīnMén - Quemoy.

In generale, possiamo affermare che gli edifici più grandi, o meglio, i loro complessi, nel corso dei diversi millenni abbiano seguito il medesimo modello. Infatti possiamo constatare che palazzi della più recente dinastia Qing e della dinastia Han oppure della Jin sono piuttosto simili in quanto a schema, dai templi ai palazzi imperiali, dalle abitazioni dei mandarini, a quelle di ufficiali e scolari. Essendo il legno il materiale principale utilizzato, i più antichi palazzi risalgono comunque alla dinastia Tang. Maggiore è il prestigio dell'edificio, più questo sarà esteso, ricco ed imponente.
Questo stile architettonico si diffuse in tutta la Cina, spesso accompagnandosi ad altri stili preesistenti, e funse da elemento aggregante all'interno dell'impero nel corso dei secoli. Chiunque, osservando uno di questi edifici, sia che si trovasse in Manciuria come nel Fujian, poteva riconoscere l'abitazione di un dignitario, o di una persona importante, a causa dello schema architettonico ricorrente, mentre le normali abitazioni del popolo potevano assumere forme e schemi differenti con maggiore frequenza. Chi comunque voleva "farsi notare" prediligeva lo stile tradizionale che tutti noi conosciamo.

Lo stile di base prevede una piattaforma o basamento, su cui vengono erette delle colonne portanti, congiunte da travi di legno. Le mura dell'edificio non costituiscono elementi portanti, bensì servono a delimitare gli spazi; per tale motivo venivano costruite con materiali piuttosto deperibili, come argilla, fango, oppure semplicemente transennate, con ampie aperture per permettere il transito o la semplice visuale. Tutti i complessi presentano un'entrata imponente, con porte in legno o leghe di metallo come il bronzo, finemente decorate.
flickr-7825271878.jpgL'ingresso poggia su di una piattaforma in pietra o terra battuta, che può essere costituita da più strati, sino a tre; tombe degli imperatori, il palazzo imperiale della Città Proibita, ed in genere luoghi ove si tenevano sacrifici agli dei celesti, presentavano piattaforme a tre strati. Su di essa poggiano delle colonne portanti in legno, al cui apice si trova un complesso sistema di traverse, il dǒugǒng - 斗拱 (letteralmente mensola, supporto, staffa), che permette di scaricare il peso della struttura e dell'incurvatura del tetto. Questo è costituito da due elementi incastrati, il tenone e la mortasa, il primo che si incastra nel secondo. Nel suddetto caso, il tenone è rappresentato da un listello o blocco di legno (dǒu 斗); esso si incastra nella mortasa, in questo caso una struttura scalinata a forma di arco che sostiene i listelli e si indica col termine cinese gǒng - 拱.Le colonne sono inframezzate da campate, sempre in numero dispari. La piattaforma, sopraelevando l'edificio rispetto al livello del terreno, conferiva ad esso una certa sacralità o quantomeno prestigio, mentre i colori sgargianti utilizzati per dipingere il legno e per le numerose decorazioni, permette alla costruzione di risaltare maggiormente. Per il tetto vengono utilizzate tegole colorate (il giallo era esclusivo degli imperatori) oppure, per gli edifici più modesti, paglia. Esso è sempre inclinato, tranne che in alcune abitazioni umili, e soprattutto negli edifici più prestigiosi gli angoli sono piagati all'insù secondo il classico aspetto che tutti conosciamo.

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Di solito il complesso veniva eretto secondo le regole del fengshui, lungo un asse che dall'entrata posta a sud andava a nord; lo sviluppo secondo linee orizzontali veniva privilegiato, si parla quindi di enfasi orizzontale dello stile architettonico. Lateralmente rispetto all'asse centrale potevano esserci padiglioni e cortili interni, disposti simmetricamente. Esistono però delle eccezioni in tal senso; la presenza di laghetti artificiali, canali, giardini poteva scombinare la simmetria. Un classico esempio di costruzione a sviluppo orizzontale è la Sede della guarnigione di Kinmen sotto la dinastia Qīng - 清金門鎮總兵署, al No. 53號, di Wújiāng Street, ma ben più noti sono gli edifici della Città Proibita a Pechino.
Caratteristica di questo tipo di edificio è la presenza di corti e cortili interni alle mura che delimitano l'edificio, come anche, nel caso di abitazioni signorili, di laghetti, canali per il ricambio dell'acqua, ed altri elementi più o meno decorativi.

Nell'architettura tradizionale cinese esistevano però anche costruzioni a più piani, e si parla quindi di enfasi verticale. Esse sono più rare rispetto a quelle a sviluppo orizzontale, anche perché erano destinate ad assolvere prevalentemente altre funzioni rispetto a quella abitativa.
Esistono diversi tipi di edifici a più piani.
flickr-13541427243.jpgAlcuni sono chiamati lóu 樓(楼). Essi venivano utilizzati sia come abitazioni private a due piani, sia come torri che potevano prevedere più di sette livelli. Spesso lóu 樓(楼) viene tradotto come padiglione / pavillon, sebbene la traduzione di lóu sia "piano". In effetti il termine sta ad indicare semplicemente una costruzione a più piani, quindi il termine padiglione o pavillon non corrisponde proprio in modo esatto. A 金門 - Kinmen - JīnMén - Quemoy edifici con tali caratteristiche sono ad esempio il GǔGǎnglóu (古崗樓), costruito nel 1964, e Jǔguānglóu (莒光樓) presso JīnchéngZhèn. Tuttavia, anche tutti gli edifici in stile occidentale - coloniale rientrano nella fattispecie; essi vengono chiamati infatti yánglóu - 洋樓; uno dei più famosi è Běishān yánglóu - 北山洋樓, ma se ne trovano di disseminati un po' ovunque.
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I padiglioni veri e propri erano anch'essi costituiti da più piani e si distinguono in gé 閣(阁)e tíng 亭. I primi presentano una piattaforma su cui poggiano le colonne portanti e mura non portanti. Presentano un ingresso e finestre sul medesimo lato dell'edificio, probabilmente per facilitare la sorveglianza ed evitare intrusioni da parte di estranei. Alcuni, strutturati in più piani, venivano utilizzati come magazzini o per riporvi oggetti di valore, spesso inerenti la religione o l'arte. A 金門 - Kinmen - JīnMén - Quemoy potete visitare il Tempio del Dio della Letteratura, chiamato JīnMénkuígé - 金門奎閣, che si trova nei pressi dell'Arco della Virtù e Pietà Filiale - 邱良功母節孝坊 (vedi sotto).
flickr-31975274252.jpgIl tíng 亭 è forse quello che meglio corrisponde all'idea occidentale del padiglione cinese. Esso è costituito da una base che può essere di diverse forme: rotonda, quadrata, esagonale, ottagonale, raramente di altre forme poligonali. Su di essa poggiano le colonne portanti che sorreggono gli altri piani (ritengo non più di tre, anche per ragioni di statica) ed il tetto; non esistono mura che delimitino lo spazio. La funzione iniziale era quella di consentire un'osservazione a 360 gradi del panorama circostante, inizialmente per scopi militari, poi anche per diletto, tanto che a partire dalla dinastia Sui (581–618) essi vennero incorporati all'interno dei giardini privati dei nobili e ricchi dell'epoca. Successivamente vennero costruiti lungo strade ed in luoghi panoramici per consentire ai viandanti di riposarsi e godere della natura circostante. Si tratta di edifici piuttosto comuni, anche a 金門 - Kinmen - JīnMén - Quemoy, nonostante siano stati edificati in tempi recenti. Ne troviamo alcuni lungo la passeggiata che dal Taiwushan Monumental Cemetery giunge sino al monte Tàiwǔ - 太武山. Per esempio il WúKuìTíng - 無愧亭, a pianta esagonale, ideale per una sosta e magari una birretta in compagnia.

Un'altra costruzione che veniva sviluppata in altezza è la pagoda o tǎ (塔). Talvolta in occidente essa viene confusa con il padiglione, ma in realtà si tratta di strutture molto diverse. Le prime pagode risalgono al I secolo a.C. e la loro origine risale alla stupa indiana, alla quale è ispirata. Esse si diffusero sul territorio cinese parallelamente al buddismo, di cui rappresentano un elemento architettonico caratteristico onnipresente nelle nazioni buddiste dell'Asia Orientale. In effetti anticamente esse erano per lo più associate ai templi, ma col passare del tempo divennero elementi architettonici a sé stanti. Il materiale da costruzione utilizzato andava dal legno, come quella del tempio di Fogong, nella Cina continentale, costruita nel 1056, che è la più antica esistente interamente in legno, alla pietra od ai mattoni. A 金門 - Kinmen - JīnMén - Quemoy ne esistono diverse, di varie dimensioni.
flickr-13034975924.jpgLa pagoda votiva di Shuǐwěi (水尾塔), piccolina, si trova nella zona di Gǔníngtóu - 古寧頭區, vicino al al laghetto di Shuānglǐ (雙鯉); costruita più di 300 anni fa, sotto la dinastia Qing, è a base quadrata, fatta di pietra, con delle iscrizioni a carattere religioso e protettivo.
flickr-13064412043.jpgQuella chiamata WénTáibǎotǎ (文台寶塔) o semplicemente Wentai Pagoda, è la più imponente. Costruita interamente in blocchi di granito nel 1387 (sotto la dinastia Ming) su di un ammasso roccioso, consta di cinque livelli. La base presenta delle iscrizioni. Anticamente le navi la utilizzavano come punto di riferimento per l'approccio all'isola.
Una piccola pagoda la cui costruzione fu ultimata nel mese di gennaio 2013, è annessa ad un luogo di culto, e si trova in un luogo chiamato Dàshìgōng - 大士宫, presso il villaggio di Wènshā - 汶沙里, Shāměi n°186 - 沙美186號, all'interno di Jīnshā township - 金沙鎮. Le coordinate GPS sono Nord 24.49617, Est 118.41504, il luogo si trova lungo Yángshálù 陽沙路, in mezzo al nulla. Io ci sono capitato per caso, ma mi ha subito colpito il gran numero di statue rappresentanti figure del buddismo, e la presenza continua di volontari o gente qualunque che andava a pregare. Tutto pulito, il bianco di statue e pareti crea un forte riverbero, e se ci andate portatevi un ombrello oppure un bel cappello, perché non ci sono tettoie sotto cui ripararsi quando il sole picchia. Tornando alla pagoda, essa si trova sul lastricato di pietra del tempio, ed è visibile dalla strada. Alta quanto un grande albero, è disposta su 11 livelli ed è a base quadrata. Non è antica nè famosa, ma sospetto che si rifaccia a qualche pagoda più conosciuta.
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flickr-12203373756.jpgUn ulteriore elemento architettonico piuttosto comune è costituito dai cosiddetti archi monumentali o portali, chiamati páifāng (牌坊)/ páilóu, omologhi dei "torii" giapponesi. In pratica si tratta di strutture simili ad alcune arcate che possiamo osservare nelle chiese. La prima differenza che salta all'occhio è che gli archi cinesi hanno una forma piuttosto squadrata invece che a guisa di vero e proprio arco. Tutti gli elementi che lo compongono , eccezion fatta ovviamente per le decorazioni, sono spigolosi, disposti ad angolo retto, perfettamente squadrati. Linee sobrie e semplici, forme simmetriche che rispecchiano i canoni estetici cinesi. Costruiti in legno, pietra oppure mattoni, spesso riportano un' iscrizione orizzontale appena sopra l'architrave, più o meno elaborata, che può andare da pochi caratteri ad un testo esteso. Anticamente il páifāng (牌坊) serviva come via d'accesso per un quartiere all'interno della città; di notte esso veniva chiuso e sorvegliato. A partire all'incirca dalla dinastia Song, esso si trasformò però in un elemento puramente decorativo o monumentale. Oggigiorno possiamo osservarlo all'entrata dei più celebri quartieri cinesi delle metropoli occidentali, le cosiddette Chinatown.
flickr-13059473224.jpgAnche nel caso dei páifāng (牌坊) possiamo annoverare diverse tipologie, riconducibili comunque ad un medesimo tema. Innanzitutto il materiale di costruzione come già evidenziato. Essenzialmente è costituito da pilastri uniti in cima da un'architrave. Una delle forme più comuni presenta 4 pilastri e quindi 3 aperture, spesso senza porte. Sopra l'architrave si possono trovare un tetto che copre l'itera struttura, oppure uno per apertura. Le tegole, se il tetto è presente, mostrano colori sgargianti, verde, blu, rosso e giallo per l'imperatore. Oltre a quella sopra l'architrave, l'arco presenta sovente ulteriori iscrizioni, e decorazioni in forma di animali.
A 金門 - Kinmen - JīnMén - Quemoy potete trovare un páifāng (牌坊) presso la tomba di Qiū Liáng Gōng - 邱良功墓園, presso il villaggio di Xiǎojìng - 小徑. Egli fu governatore dell'arcipelago sotto la dinastia Qing, personaggio di spicco della storia di questi luoghi. Si tratta di una struttura semplice, in pietra, a tre aperture, che introduce al sepolcro.
Opera di Qiū Liáng Gōng - 邱良功墓園 è un altro arco, il più famoso nell'arcipelago, edificato in onore della madre: l'Arco della Virtù e Pietà Filiale - 邱良功母節孝坊. Si trova nel centro di Jīnchéng, è di granito e presenta le tre classiche aperture. E' finemente decorato, con numerose iscrizioni, alleggerito dagli spazi vuoti creati dalle sculture in pietra.
Un altro arco si trova all'inizio della passeggiata che dal Taiwushan Monumental Cemetery sale sino al monte Tàiwǔ - 太武山, spesso ne trovate all'entrata di tombe o templi dedicati a personaggi importanti o divinità. flickr-13017476224.jpgPer esempio dinnanzi al tempio Xiàngshānjīngāngsì - 象山金剛寺 (tradotto assomiglia a qualcosa tipo: il tempio di Jīngāng della montagna dell'elefante) dove il páifāng (牌坊) si trova in mezzo a due statue di elefanti in marmo. Tre tetti con tegole rosso mattone, struttura in marmo bianco ed iscrizioni gialle su sfondo nero permettono immediatamente di riconoscere un pattern comune ad altri templi buddisti. Il complesso è stato ricostruito nel 1971 e si trova a Jīnshāzhèn - 金沙鎮, lungo Huánzhōnglù - 環中路, località Dǐnglán n°1 -  頂蘭1號.
Una piccola nota a margine: Jīngāng - 金剛, che spesso trovate tradotto come King Kong, la celebre scimmia gigante, in realtà è un nome che corrisponde all'indiano Vajra. Tale termine letteralmente significa sia fulmine che diamante, ma indica anche un oggetto simbolico che li rappresenta, sia nella religione induista che buddista. Non intendo dilungarmi in spiegazioni filosofiche in questa sede, sappiate solo che il tempio non è del re delle scimmie! Tenetelo a mente ed eviterete figuracce!

 

Fonti:  
http://arts.cultural-china.com/en/84Arts1380.html
http://web2.nmns.edu.tw/Web-Title/china/A-3-1-4_display.htm (in cinese)
https://it.wikipedia.org/wiki/Architettura_cinese

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